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cenni storici su gallipoli



I riferimenti cronologici che qui di seguito sono riportati hanno il ruolo indicativo di tracciare un percorso storico all’interno del contesto progettuale del Workshop Internazionale di Architettura e Progetto. Evidenti sono quindi i limiti di questa digressione che mira soltanto a ricreare un breve profilo storico della città di Gallipoli.


STORIA
Dioniso di Alicarnasso narra dell’origine della città di Gallipoli come insediamento magno-greco. Il primitivo abitato di Gallipoli, denominato Anxa, secondo la tradizione di Plinio il Vecchio, è un centro costiero di origine pre-greca ed un punto di approdo durante le migrazioni acheo-micenee. Secondo le cronache di Shilitzes e degli storici del tempo, Gallipoli è devastata dai Saraceni e ricostruita dall’Imperatore Leone di Bisanzio nell’VIII secolo d.C.
Sede vescovile documentata dal 551, appartiene all’impero bizantino fino al 1071 anno in cui tutto il Salento è assoggettato al dominio normanno. Durante il periodo Bizantino è roccaforte di frontiera e centro commerciale.
È assediata dalle truppe di Carlo I d’Angiò dal 1268 al maggio 1269. Con gli aragonesi riconquista una capacità commerciale e diviene un porto importante per gli scambi tra Oriente e Venezia. Sotto gli aragonesi continuano i lavori di fortificazione delle mura civiche e del Castello che Francesco di Giorgio Martini progetta ad iniziare dal 1492. Nel XVI secolo è una delle basi logistiche della spedizione navale che culmina nella Battaglia di Lepanto. Nel corso del XVI secolo acquisisce la conformazione di una città isola fortificata ed inespugnabile, con ingresso dall’antica Porta Terra e da un ponte levatoio. Tra il 1603 e il 1607 viene costruito il monumentale ponte di accesso alla città con dodici arcate. Nello spirito del Concilio di Trento, nella prima metà del seicento, si assiste ad una frenetica attività edilizia con la costruzione di oratori, confraternite e chiese che daranno alla città il nuovo volto urbano. Infatti nel 1603 inizia la costruzione della Cattedrale dedicata a Sant’Agata. Nel 1809 la città subisce un attacco da parte di una divisione navale anglo-borbonica, con l’obiettivo di una controrivoluzione nel Salento.



BIBLIOGRAFIA
- Luigi Riccio, Descrizione istorica della città di Gallipoli, Capone, Cavallino di Lecce, 1977;
- Giuseppe Castiglione, Gallipoli, in quaderni di “Nuovi Orientamenti”, a cura di Michele Paone, Pacella, Gallipoli, 1984;
- Carlo M. Saladini, Gallipoli, in “Storia dell’arte italiana, inchiesta sui centri minori”, Federico Zeri, a cura di, Einaudi, Torino, 1987;
- Lavori pubblici a Gallipoli durante il diciottesimo secolo, in “Sallentum” A. XI n. 3, settembre-dicembre 1988;
- Gallipoli. Architettura civile in Gallipoli tra nobiltà e borghesia, in “Paesi e figure del vecchio Salento”, a cura di Aldo de Bernart, Galatina, 1989;
- Antonio Costantini, Michele Paone, Guida di Gallipoli. La città, il territorio, l'ambiente, Congedo Editore, Galatina, 1992;
- Elio Pindinelli, Mario Cazzato, Civitas confraternalis. Le confraternite a Gallipoli in età barocca. Congedo Editore, Galatina, 1998;
- Marco De Mario, Gallipoli. Guida storica ed artistica, Capone Editore, Lecce, 2002;
- Elio Pindinelli, Gallipoli: il mito, la storia, monumenti, Grafiche Corsano, Alezio, 2006;
- Federico Natali, Gallipoli nel Regno di Napoli. Dai Normanni all’Unità d’Italia, Mario Congedo Editore, Galatina, 2007.